La vita non è una partita i scopone
Alla fine delle partite di scopone scientifico o di 3 sette o di qualsiasi altro gioco di carte le coppie litigano e si spiegano la ratio delle strategie e indicano anche scaldandosi il modo corretto con cui il partner avrebbe dovuto giocare la sequenza delle carte.
Nella vita le regole non sono così rigide stringenti e universali come lo sono nel mondo del gioco delle carte.
Nell’interazione umana non sempre è possibile dire tutto a parole e non sempre le parole vengono capite o comprese.
Ieri sera parlavo/discutevo/mi confrontavo con una cara amica.
La nostra “”interazione” ha spaziato per infiniti argomenti e ad un certo punto siamo arrivati al nodo cruciale.
Secondo lei tutto deve essere spiegato e definito a parole.
IO sostengo che le parole non dicono tutto che non necessariamente tutto deve essere spiegato e analizzato molto può e deve essere vissuto per quello che è frontalmente.
Le spiegazioni a posteriori servono solo a dare delle giustificazioni e a priori che aggiungono una sovrastruttura, una facciata una “giustificazione” positiva o negativa alle nostre azioni.
Spesso se non sempre quello che succede è dovuto ad un concatenarsi unico di eventi che non è replicabile e no nsempre è comprensibile.
Certo il colloquio aiuta ma le parole non dicono tutti e anzi dopo un po si rincorrono in un circolo viziosi che non da spiegazione ma che vive solo delle parole e delle spiegazioni.
Capire il perchè una persona abbia agito in una determinata maniera può essere importante ma alla fine non sempre avviene attraverso le parole ma soprattutto attraverso le azioni.
Questo secondo me è il male del mondo internet ci sono troppe infinite parole spiegazioni indicazioni di quello che siamo senza un vissuto.
Se uno ascolta solo le parole vede solo la punta dell’iceberg e non riesce a mettere in prospettiva quelo che la persona dice.
La comunicazione non verbale che è data dagli sguardi, dalla postura del corpo e dal tono della voce e non può essere sostituita da null’altro.
Dominante in ciascuno di noi sono quelle sensazioni che non possono essere spiegate a parole.
Certo si può dire tutto e si deve dire molto ma la parole non è tutto perchè inganna e alla fine contano solo le azioni.
Quando ho detto che la parole si riconcorrono all’infinito senza un senso se si parla troppo, e ho aggiunto in sovrappiù che il parlare a cuore aperto in un fiume di parole di emozioni è una cosa notoriamente femminile mi è stato detto che sono ipocrita perchè tengo un blog.
In questo blog vi è una parte di me che non è il tutto e che forse non è nemmeno il 10% di quello che sono io con il mio vissuto.
Onanismi è un luogo in cui conflusiscono molte delle cose che mi colpiscono di quanto letto sul web e qualcosa di quello che mi colpisce nella vita.
La prima parte è divulgativa in un certo modo è un tentativo di gettare un sguardo sarcastico ironico sul mondo.
Nella seconda parte invece è un tentativo di confronto con chi sta attorno a me e mi conosce magari poco ma che può gettare uno sguardo diverso su quello che vivo in certi momenti della mia esistenza.
Non è un tentativo di spiegarmi o di giustificarmi ma solo una voglia di confronto con chi è diverso da me.
E’ anche un luogo di sfogo questo si …
Quelo che non credo è che io possa essere comprenso capito e vissuto tramite le parole del mio blog.
Per tanti e infiniti motivo ho avuto una riconferma di questo.
Conferme che arrivano da lontano e dal mondo della chat e delle parole infinite con cui la dentro ci si racconta ci si giustifica e ci si fa conoscere dalle altre persone.
Troppa fiducia riponiamo nella parola scritta pensando che li ci sia il vero, l’assoluto ed invece la parola scritta è passibile di fraintendimenti molto più delle azioni.
Perchè alla fine tutto quello che viviamo viene interpretato sulla base di quello che è stato il nostro percorso nel mondo.
Il fascino del vivere sta anche nell’innuendo nella parole non dette e nelle cose percepite.
Parlare parlare parlare parlare secondo me a volte serve solo per presentare la parte di noi che vorremo conoscere ma la conoscenza delle persone la si fa sempre in quel punto di ombra che fa da confine tra la parte pubblicizzata di noi e quella che rimane anche incosciamente nascosta.
D’altra parte se guardiamo il disegno è sono proprio i chiaro scuri, le ombre quelli che danno la forma e la sostanza all’immagine no?
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