come una fiction scritta male

20/06/2015 at 9:21 am

uno dei problemi della cinematografia italiana e della letteratura italiana in genere è la sua sciattezza.

Spesso le idee sono buone, ci sono dei lampi di genio qua e la ma il prodotto sembra raffazzonato e scritto in fretta e furia con la sindrome della buona la prima (è anche uno dei problemi di questo blog, ma almeno non mi vanto di essere professionista).

La nostra produzione letteraria è così sciatta e approssimativa che chiunque sia stato esposto anche alla peggiore produzione hollywoodiana non riesce più a seguirla se non per il piacere del LOL o perché riesce maggiormente ad immedesimarsi nelle storie che sono ambientate sotto casa sua piuttosto che all’ombra della statua della libertà.
Capisco molto bene questa sensazione ho letto e apprezzato libri ambientati a Milano solo perché rivedevo echi di strade da me frequentate. Libri con ottimi spunti ma che avrebbero a avuto bisogno di esser scritti riscritti e ancora riscritti, romanzi che avrebbero avuto bisogno del trattamento della pixar

https://youtu.be/dE6MU3toRgk

 

Guardando tra l’attonito e il basito le vicende del calciomercato milanista mi sono appassionato alla storia perché il milan è stato e sarà(?) una parte importante della mia vita.

Chi legge queste mie pagine ormai quasi abbandonate o chi segue il mio blog dedicato alla compagine rossonera sa come io ci metta il cuore per quei colori …

Ogni anno sono sempre più basito del come le trattative del Milan si svolgano più sui giornali che nelle effettive sedi deputate per il mercato.

ogni volta è la stessa storia, come in un procedurale, l’ad parte per l’acquisto, tratta davanti ai giornalisti e torna indietro con un niente di fatto o con un giocatore diverso da quello che era partito per prendere. in qualche rara occasione torna con lo scalpo del giocatore.

Ogni anno le vicende diventano sempre più incredibili e quest’anno si è saltato lo squalo (per capire la citazione leggete qua).

Si è partiti con la cessione delle quote della società una vicenda che se fosse stata raccontata in dinasty o dallas sarebbe stata definita inverosimile. Eppure l’abbiamo seguita con cuori palpitanti e menti nervose proprio perché parlava di un argomento che ci è caro: la nostra squadra del cuore il Milan.

Passano le settimane si susseguono i tweet, i selfies e i post di blogger e giornalisti e si arriva ai giorni nostri.

a questa notte dove nel ristorante di Briatore i dirigenti delle due squadre meneghine (Milan e Inter) si sfidano a colpi di milioni di euro per i servigi di un giovane calciatore francese.

Una scena mai raccontata prima nelle novelle del calciomercato, una scena degna di un monumentary di commedy central più che di una effettiva trattativa di calciomercato.

Il calciomercato è evento da saloni bui degne di un film noir francese più che di una fiction del pomeriggio di canale 5 dove gli sporchi si vede che sono fintamente sporchi e i brutti sarebbero i più belli dell’ufficio e le luci delle telecamere e le riprese digitali rendono tutto falso.

E’ appunto qua che ho avuto una illuminazione, sono anni che viviamo un grande reality, una grande fiction scritta male e recitata peggio, fatta ad uso e consumo dei giornali e dei blog.

Se non ci fosse tutto sto can can, se le trattative fossero condotte dietro le quinte, in bar del porto di Marsiglia invece che nei più esclusivi locali di Montecarlo non ci sarebbero page views, non ci sarebbero copie vendute dei giornali, non ci sarebbero fiumi di tweet e il calcio no sarebbe sempre al centro dei giornali sportivi.

Ecco la soluzione stiamo assistendo ad una farsa preordinata scritta da qualcuna delle penne che ci regalano le fiction che non vorremmo mai aver visto nemmeno per 5 minuti sui grandi canali nazionali.

Solo questo può spiegare come un dirigente magari non conoscitore di calcio mercato, ma sicuramente abile nel farsi gli affari suoi sia finito a fare tutto alla luce del sole e  a far continuamente la figura del cretino.

uno non può non fare certe figuracce a 70 anni se non per il vil denaro.

Lo capisco e solidarizzo per lui ma mi domando anche se uno non ha un filo dignità a 70 anni dopo aver fatto miliardi di euro, scopato le donne più del circondario, ed essersi tolto chissà quanti altri sfizi … ecco ma che uomo è?

Io avrei già mandato tutti a quel paese mi sarei preso i miei milioni di euro e sarei andato a godermi la vita la famiglia e quant’altro in un luogo migliore di Casa Milan …

Forse non capisco il sottile piacere del potere, e non so quanto sia gratificante essere sempre sulle prime pagine dei giornali.

Certo è che almeno farei scrivere la mia fiction da qualcuno che ci metta un pochette più di cura e cercherei di farci mettere un finale a sorpreso dove ne esco vincitore … ma forse il suo finale a sorpresa sono i soldi e lo capisco anche ma io sono figlio della Hollywood di Frank Capra per i quali i soldi non sono tutto …

 

 

E questo non toglie che sono proprio incazzato per come ci stanno prendendo in giro negli affetti e nelle cose di cuore.

Perché se il cervello razionalizza … il cuore proprio non riesce a non straziarsi per come siamo dei poveri buffoni e lo stomaco (o le viscere) non riescono ad accettare passivo tutta questa farsa indegna anche di un teatro di campagna …

(scriverò qualcosa di più calcistico beceramente e viscerlamente tifoso più tardi sul blog del milan …)